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Il profumo del caffè tra i libri antichi

22-02-2018







La storia, o forse la leggenda, racconta di un pastore dello Yemen che ritrovò le sue capre animate da nuove energie dopo essersi cibate di alcuni piccoli frutti rossi. Il pastore, incuriosito, portò le piccole bacche all’abate di un vicino monastero che però credendole demoniache le gettò nel fuoco. 

Dal camino si sprigiona immediatamente un aroma attraente e del tutto nuovo. I monaci decisero allora di farne un decotto e assaggiatolo, si resero conto che potevano affrontare con più attenzione le lunghe orazioni della notte.

Questa è la storia del caffè! La bevanda che per Eduardo fa resuscitare i morti, secondo Balzac fa avanzare le idee come eserciti e che Rimbaud chiama addirittura “divina”

A Binasco, vicino a Milano, all’interno del Museo della Macchina del Caffè (MUMAC) ha recentemente apertola Mumac Library con oltre mille volumi dal 1600 ad oggi e una raccolta di quindicimila documenti che vanno dai manifesti di grafica pubblicitaria di fine Ottocento, alle ricette fino ai testi tecnici sulle metodologie di torrefazione

Nella biblioteca si respira un’atmosfera multidisciplinare: dal trattato medico, ai saggi di botanica, dalle raccolte letterarie alle rappresentazioni artistiche arrivando fino al design più moderno e alle nuove tecnologie.

Nelle raccolte bibliotecarie vengono trattati anche i luoghi del “caffè” parola che infatti indica sia la bevanda nera che il luogo dove la si gusta che è di chiacchiere e aggregazione e come nei “caffè letterari” di scambio artistico e intellettuale.

 

photo credit The Public Domain Review / fonte Repubblica.it